Sarà capitato a molti: si inizia un lavoro o una relazione con molto entusiasmo, si dà il massimo di sé, si spalancano le proprie sacche più capienti di disponibilità, ci si sente inesauribili e si vedono solo potenzialità e colline in fiore. Per un po’ si procede ciechi sulle ali dell’energia che contiene ogni inizio, eppure dopo un po’ ci si ritrova a dover innestare rapidamente la retromarcia, se non a fare la valigia per il viaggio di ritorno al via.
Cosa ci era sfuggito?
Tra gli errori più comuni, soprattutto per coloro che hanno la tendenza a iper-performare, c’è quello di non aver tenuto conto dei propri bisogni e dei propri valori fondativi, cioè delle basi della nostra integrità, senza le quali, giocoforza, nulla può durare.
Perché l’abbiamo fatto? La risposta di solito è semplice: volevamo piacere. Volevamo agganciare l’altro e temevamo che la nostra verità non bastasse. Ci siamo mostrati con abiti truccati, forse perché in passato qualcuno ci ha abbandonato o ci ha fatto credere che non abbiamo abbastanza valore personale o professionale. Dunque pensavamo di non avere diritto a mettere dei paletti.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza nei termini. Con bisogno si intende una una cosa anche piccola che però conta per la nostra qualità della vita. Ad esempio: amo svegliarmi con calma, fare colazione leggendo e scrivendo il mio diario, e solo dopo le 10 posso reagire alle chiamate del mondo. Se mi candido ad un lavoro che inizia alle 8.00 con badge, non sto tenendo conto del mio bisogno. Il che va bene, se ho necessità economica urgente, ma devo essere consapevole che si tratta di una transizione che dovrò correggere.
Se non riesco a passare tempo da sola, inutile che io assicuri a un lavoratore che viaggia 5 giorni su 7 che è l’uomo della mia vita. Perché mi tradirei, dopo un po’ finirei per stare male, e se ancora non lo volessi vedere, finirei per ammalarmi. Oppure amo l’ordine, convivo con un disordinato cronico e lo assicuro che va tutto benissimo: un giorno gli urlerò tutta la rabbia accumulata, meglio parlare chiaro subito, trovare una soluzione: decidere se ci sono molti altri aspetti positivi che bilanciano, se parlando forse si può correggere, o se magari ci si può accordare per pagare una persona che si occupi dell’ordine in casa.
Per ogni bisogno infatti ti puoi chiedere quanto sia prioritario: se puoi sopportare (come l’esempio della necessità economica più urgente del bisogno), risolvere o delegare.
Con valore intendo invece un pilastro fondativo su cui baso la mia esistenza, qualcosa di non negoziabile. Ad esempio, se sono vegetariana, mi farebbe molto male lavorare in una macelleria. Se ho come valore la creatività, forse non posso fare il contabile. Se ho tra i miei valori la famiglia, un Don Giovanni forse non può rendermi felice.
Cosa succede quando trascuriamo i nostri bisogni e i nostri valori? Che ci tradiamo, ci abbandoniamo, ci manchiamo di rispetto. E prima o poi sbatteremo contro un muro.
Ma proprio le esperienze in cui ci siamo dimenticati di noi diventano ottimi banchi di crescita per sapere come ripartire e cosa chiedere alla prossima opportunità. Riporta alla mente un recente pezzo di cammino finito male, e prova a seguire le indicazioni qui sotto.
- Fai un racconto di quello che è stato e di come ti sei sentito
- Cerchia ora tutte le parti in cui emergono sentimenti negativi
- Come sarebbe dovuto essere invece?
- Dalla differenza tra come ti sei sentito e come avresti voluto sentirti puoi iniziare a vedere quali tuoi bisogni hai tradito
- Trascrivili in una lista e se puoi continuala con altri bisogni che ti descrivono
- Ora scegli da questa lista di valori 10 in cui ti riconosci:
AMORE FELICITÀ SICUREZZA FEDE CORAGGIO PASSIONE AVVENTURA POTERE COMODITÀ SINCERITÀ GRATITUDINE FAMA REALIZZAZIONE SUCCESSO RISPETTO DIVERTIMENTO ONESTÀ LIBERTÀ SPIRITUALITÀ LEALTÀ ESSERE IL MIGLIORE APPROVAZIONE FEDELTÀ AMBIZIONE INTELLIGENZA FIDUCIA CREATIVITÀ AUTOSTIMA SALUTE ESSERE UNICO GENEROSITÀ INTEGRITÀ DIGNITÀ IMPEGNO PRIVACY PUREZZA PROMOZIONE CRESCITA PIACERE PRESTIGIO POTERE E AUTORITÀ CAMBIAMENTO VARIETÀ INDIPENDENZA QUALITÀ COMPETENZA REPUTAZIONE COMUNITÀ ARMONIA INTERIORE COOPERAZIONE PARTECIPAZIONE AFFIDABILITÀ RICONOSCIMENTO ECOLOGIA STABILITÀ CONOSCENZA DECISIONE LEADERSHIP EFFICACIA AVERE TEMPO EMOZIONE NORMALITÀ DENARO AMICIZIA
- Fai ora una short list di 3: queste sono le tue priorità non negoziabili
Ricorda: al contrario dei bisogni, i valori non sono negoziabili.
Puoi anche scrivere in un foglio, come un manifesto, i tuoi bisogni (con un colore) e i tuoi valori (altro colore) per affermarli ogni giorno
A questo punto, più consapevole di cosa ti rende un essere integro, la prossima volta cerca di essere dalla tua parte e di difendere il tuo territorio sacro. La vita non è che una scuola da cui uscire più liberi e più consapevoli.
Mi potresti però obiettare una cosa: come faccio a difendermi se la mia vera difficoltà era quella di credere nel mio valore?
Di questo ti parlerò nel prossimo blog.
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