Così ieri finalmente ho pianto. Non era sofferenza, era il venire a galla della mia parte fragile che chiedeva di essere vista e accolta. Era il coraggio che incontrava la paura, la forza che si avvicinava alla vulnerabilità, la luce che accoglieva quei momenti di oscurità in cui ancora a volte precipito nei risvegli notturni. E così alla fine ero tutta intera, e mi ero ritrovata e stretta in ogni parte.
C’è anche che settembre è il mese degli inizi. “Ri-partire” si dice. Vedo tutti pronti allo slancio e io davvero non mi sento di andare da nessuna parte. Voglio lasciar andare ogni tentazione di confronto, o di compiacere altri, e fidarmi di questo ascolto che mi devo. Non guardare più in là del presente. Perché se arrivano domande sul futuro, che ancora non ci è stato rivelato, è solo il morso dell’ansia quello che pretende anticipazioni, al prezzo di un ruminare della mente che si porta via la pace. E la pace è l’unico lago trasparente da cui si possono veder brillare vere indicazioni. Ancora una volta, ci sono momenti apparentemente fermi, che sono in realtà il perno attorno a cui ruota tutto il resto della vita.
Allora me ne sto qua, a far diventare grande il cuore. Oggi, mentre facevo i miei esercizi di spazio per il torace, a un certo punto ho sentito attivarsi una corrente d’amore. Per tutto questo tempo di isolamento, era come se l’energia fosse impegnata nella lotta dentro il corpo, e non potesse veramente mettere le ali. Ma oggi sì, oggi era leggera e capace di volo. E così è partito dal centro un grande abbraccio alla vita. E a tanti volti che sento così intimamente e fatalmente legati al mio cammino. E alla mia famiglia, per cui non vorrei mai essere sorgente di male, e che dopo ogni prova si fa più vicina. E poi a tutti, a tutto, e alla natura, e questo luogo incantato che mi sta restituendo il respiro e ridando, giorno dopo giorno, sguardo sul mondo.
Stanno succedendo così tante cose in questo momento sospeso dagli accadimenti. E il dono più grande è una nuova capacità di resa. E senza questa disponibilità ad accogliere completamente il disegno che l’Universo ha per te, non puoi vedere il cammino che è già sotto i tuoi piedi. E non puoi raggiungere quel centro in cui c’è spazio per tutte le possibilità, senza preferenze, se non quella di compiere la Verità.
Ecco, ripartirò quando questa sintonia con il silenzio sarà così certa in me, da non spegnersi più, nel mezzo di nessun rumore.
One thought on “Partire per dove”
“Degli innumerevoli passi, solo l’ultimo ti porta alla meta. Eppure non consideri un fallimento i passi precedenti. Ciascuno ti ha avvicinato alla meta, anche quando dovevi tornare indietro per superare un ostacolo. In realtà ogni passo ti porta alla meta, perché essere in movimento, ad apprendere, scoprire e svelare, è il tuo eterno destino. Vivere è l’unico scopo della Vita.” Sri Nisargadatta Maharaj