Da un po’ ho deciso di seguire le cose che amo, di seguirle appassionatamente con tutta me stessa, di metterci l’energia che posso e i frammenti di luce che so e che ho raccolto nella strada fatta. Di seguire, contro il buon senso e controcorrente se serve, solo ogni opportunità e persona che accendano dentro quel profondo ‘sì’ che è l’unica voce che sa la giusta strada.
Così, come un esperimento di felicità, per capire cosa cresce nel giardino delle cose che sento vere e mie profondamente, quelle che respirano male e non crescono con forza e aria abbastanza dentro la foresta della vita di fretta, con il troppo che sfinisce ogni giorno fino a sera e fa spingere sempre avanti il momento in cui la vita inizia davvero. come un’eterna prova generale che non ha mai il suo debutto.
Ecco: ho debuttato nella vita che voglio, debutto ogni giorno quando mi sveglio. Ci provo a mettere i semi delle cose in cui credo davvero, senza nessun altro calcolo se non i conti da fare con la verità. per non veder crescere rimpianti, ma sogni che mettono radici nella realtà.
Il cammino non risparmia né impegno né fatica né difficoltà, ma non si chiamano più così: sarebbe come lamentarsi della fatica di respirare. Si può sbagliare, credo, solo se non ci si crede abbastanza. solo se, presa da spavento, cadrò nella vertigine di camminare in un paesaggio sovraesposto alla bellezza, se mi parrà troppo meritarmi tutto quell’essere me.
Ed era invece lì pronto, che solo attendeva il mio assenso per fare primavera.