La vita semplice

A un certo punto oggi pomeriggio ha iniziato a nevicare, fiocco dopo fiocco si è spento il mondo. Non era molto diverso da quello che stava accadendo dentro la casa di legno, a lato del fuoco, dove avevo a steso ad asciugare i pensieri, per ritrovare in me una terra intonsa, in cui le prime impronte si sarebbero viste come una corsa sul manto bianco e nuovo di là dei vetri.

Sono piccole cose grandi che accadono qui, scene di vita semplice, ma per nulla semplificata: è anzi molto più impegnativa della vita complicata, e non complessa, in cui ero immersa fino a qualche giorno fa. Stare guancia a guancia con gli estremi di una stagione, ad esempio, è qualcosa per cui ora la mia pelle, da vent’anni cittadina, si potrebbe scottare. E io stessa a volte penso con senso di colpa di essermi qui allontanata dalla vita.

Ma è proprio buffo che io pensi che la verità scorresse lì dove tutto era massimamente falso, innaturale, e che questo lontano sia invece uno stare fuori da quello che di saliente accade. E’ esattamente il contrario, e questo lo so in certi istanti in cui non mi identifico con le mie paure. Con le mie abitudini che si soddisfacevano attraversando la strada, allungando le braccia per afferrare tutto quello che era disponibile a piene mani.

Quello che è giusto, d’altro canto, non è una materia di cui posso convincere i miei pensieri. Qui è sufficiente stare, lasciare che la trasformazione avvenga, che cadano le maschere e i timori, attendere di fare esperienza di ciò che accade, se non sei troppo distratto nell’agitarti. Qui un giorno ti guardi allo specchio e sei ritornato nel creato, una cellula che respira, non particolarmente più importante di un abete o di un pezzo di prato.

E allora paziento, calmo il cuore. Attendo di farmi da parte, di veder calare le ombre, accendersi la luce. E’ questo infatti che ho imparato: la verità non è qualcosa che si studi. C’è già tutta intera, devi solo attendere che si sciolga quello che nei tuoi occhi la copre. E poi ricordi che era sempre stata lì, in un altro strato di te, che non sapevi più di avere.

Con questa pazienza osservo la neve.

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