Dove è il tesoro, lì è il tuo cuore. (Mt. 19-24)
La domanda delle domande: qual è il senso della vita? Il pungolo ritorna fuori al valico del nuovo anno (e che anno!): dove sto andando e dove voglio andare? Perché il senso è inevitabilmente anche una direzione. Ed è la nostra boa, la cosa che, se ci perdiamo, subito cerchiamo con gli occhi per ritrovarci e ritrovare la strada.
È la luce all’orizzonte che ci fa da faro, ed è il nostro tesoro, la cosa che per noi ha valore più di tutte e verso cui convergono le nostre azioni e i nostri pensieri. E quando si vuole fortemente qualcosa, ogni gesto prende, appunto, senso, la vita diventa piena e ci trova pronti ed entusiasti, ci si spalanca il cuore.
Per questo dare un senso alla vita è una questione di felicità.
Ma come individuare il nostro senso? Proviamo a leggere al contrario il verso del Vangelo: dov’è il nostro cuore, lì è il nostro tesoro. Ovvero, quando ascolti sinceramente quello che riempie di gioia il tuo cuore, lì c’è anche la tua missione nella vita. E il ritrovamento di questo tesoro si porta un carico di libertà, di coraggio e di perseveranza.
Non può dipendere dagli altri, non è una persona o un lavoro specifico: è una strada idealmente solitaria dove si trovano tutte le persone e le cose che fanno per noi, ma la via – e la meta – è più grande di entrambe e in qualche modo le include e ne resta indipendente.
Ecco, io credo fortemente che questa sarebbe una buona direzione per il nuovo anno: sintonizzarci con la nostra vera missione, perché un mondo di persone più felici è un mondo migliore.
E questo è il mio augurio in questi ultimi giorni di questo 2020 che ci ha sorpreso, travolto e auspicabilmente trasformato, e per tutti i giorni che verranno.