Felicità
Stare in mezzo alla natura, immersa nel paesaggio fino a non sentirmene più separata, mi rende totalmente felice. Credo sia per l’aderenza che la natura ha con la verità, e così non sento più nessuno scollamento tra le cose, né il bisogno di pensarle diverse da come sono.
In certi momenti ho una felicità così nitida che mi spavento, e mi sento quasi in colpa, perché non ne faccio nulla, neppure ho voglia di raccontarla a qualcuno. Solo me ne impregno. Faccio dei bagni di felicità tra i papaveri e le spighe di grano, tra il giallo delle ginestre e il vento che porta in giro la luce del tramonto.
Ho pensato che forse, se tentassi di spiegarla, mi direbbero che sono un po’ egoista, che ci sono molte altre cose che potrei fare anziché essere felice, o mille cose per cui potrei rendermi conto che non c’è nessun motivo di esserlo. E forse anche io me lo sarei detto, un tempo.
E invece constato che ora non riesco più a gettare alcuna ombra, e sento che questa è anche l’unica vera cosa che possiamo fare per rendere il mondo più felice: dare innanzi tutto a noi stessi il permesso di esserlo.
da Esercizi d’amore, Ananda Edizioni