ATTO 1
Mi chiedevo al risveglio cosa rendesse questo momento il momento pieno che è. E l’ho capito. Capisco infatti quando sono davvero dentro di me, quella che sono veramente, se intorno a me ci sono persone che nel tempo ho chiamato “interlocutori”. Persone con cui posso solo essere, con cui non devo cambiare nulla. Mettere nulla a posto, in posa. Lo capisco dalla libertà con cui ci si incontra. Dalle poche parole necessarie a capirsi. Da come ogni giorno diventi un giorno di crescita. Magari con impegno, ma mai con sforzo e con pesantezza. Riconosco le mie persone da come riesco a riderci insieme. Ad essere leggera senza paura di perdere profondità. E queste persone arrivano quando il patto di verità, di libertà, lo mantengo innanzi tutto con me stessa.
ATTO 2
E questa sera è arrivata anche un’altra chiarezza. Una parola di sintesi per quello che tutto il giorno mi girava dentro. Le persone con cui mi sento a casa, quelle dei miei momenti migliori, di quando mi sento davvero me: sono essenzialmente persone Libere. Persone che nella commedia della vita vedono ed escono dalla parte, spuntano dal sipario e fanno l’occhiolino al cielo.
ATTO 3
E quando invece senti qualcosa di sbagliato con qualcuno, qualcosa che non scorre: è perché effettivamente c’è qualcosa di sbagliato, qualcosa di non tuo. Non serve neppure stabilire di chi sia la colpa e tanto meno auto processarsi, perché bisogna volere il bene di tutti: serve prenderne atto e capire che non è tutto il mondo sbagliato, e neppure sei un’anima incompresa, sei solo in un angolo non giusto del mondo per te, e quindi forse in un momento di non armonia con te stessa. Va ristabilito allora l’ordine dentro, non fuori. E questo non esclude per nulla di continuare a irradiare bene a tutti, e crescere di più con alcuni.