Ad un certo punto ieri ho pensato di non farcela, di non reggere il tuo peso appoggiato sul cuore. Ho avuto paura che mi schiacciassi il respiro, che non potesse più scorrere quieto il sentire. Ho desiderato di liberarmi di te, di liberarmi di tutto, di camminare leggera, con la mia vita che già spesso mi sovrasta.
Ma è stato solo un attimo, solo un silenzio mentre ti scrivevo, mentre ti attendevo. Poi ti ho risaputo. Ho rivisto la fantasia della vita, il ponte che unisce due vite straniere. E l’amicizia più vera: quella che non possiede, che non desidera, che cresce aiutando a crescere. Così siamo noi, amico lontano.