Cosa c’è di meglio di una spiaggia in un settembre piovoso per trovare un po’ di silenzio. Oggi è arrivato il gran giorno: si presenta Esercizi di felicità a Pordenonelegge. Ed è oggi che mi rendo conto che è vero, che questi pezzetti della mia anima viaggeranno per il mondo.
In casa c’è una tale eccitazione che mi sembrava fosse piena piena di persone: mia madre, mio padre e tutte le loro parole a voce alta di soddisfazione che raggiungevano il telefono, o che si facevano raggiungere. Alla fine sono scappata un po’ qui, per respirare.
E io? Sono soddisfatta? In fondo l’ho fatto anche molto per loro… Sì, forse il mio lato umano oggi sente di avere chiuso un cerchio, di aver invertito il senso di marcia: sto camminando verso la luce, verso la vera felicità. E forse le persone sensibili hanno bisogno di molto tempo per scrivere la loro storia, perché non hanno dalla loro la prepotenza.
Ma un’altra parte di me è completamente staccata da quello che sta accadendo, forse è questo che non riesco a far capire ai miei genitori, alle persone a me prossime… Ho pregato così tanto in questi anni di diventare una presenza sempre più discreta nella mia vita, di non ingombrare con i miei desideri il passaggio della luce, che non penso più che tutto questo sia mio.
Anzi, sto cercando di farmi da parte, di aprire solo la porta a quello che vorrà oggi essere detto attraverso di me, presentando il libro, forse scrivendone altri in futuro. Mi sento dentro le braccia di un disegno più grande, e lo voglio compiere. Solo questo chiedo: io parlerò, ma sii Tu le mie parole. Io scriverò, ma sii Tu il mio inchiostro. Io agirò senza pigrizia e con ogni mia forza: ma sii Tu le mie azioni.